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Finanza etica ed investimenti: l’urgenza di cambiare paradigma post-pandemia

Ott 4, 2020 | Editoriali

Quanto sono attraenti le persone coerenti!
Lo sono ancora di più le Istituzioni che hanno fini morali e che sono chiamate ad attuare, nel tempo, una missione specifica in favore del Bene Comune. Gli Enti Morali sono persone giuridiche che non hanno fini di lucro. Il loro obiettivo non si concentra nel mero profitto ma nascono per perseguire il raggiungimento delle finalità istituzionali per le quali sono state costituite. La loro missione supera infatti la durata dell’esistenza delle persone che li amministrano e rappresentano solo temporaneamente. Sono proprio i fini che giustificano e danno senso all’impiego di beni e risorse promuovendo iniziative e sviluppando progetti in grado di trasformare concretamente i propositi in valori a beneficio degli altri.

Questa impostazione è ancora più pregnante se si parla della Chiesa Cattolica, del Papa, degli Enti che ne fanno parte e del Popolo di Dio formato dai battezzati, dai pastori – sacerdoti, vescovi e cardinali – e dalle persone consacrate – suore, frati, religiosi e religiose – che, per loro vocazione, si ritrovano in prima linea nel servire i fratelli e le sorelle.

Oggi è il 4 ottobre, la festa di San Francesco di Assisi. Proprio ieri pomeriggio, in una vigilia storica, Papa Francesco ha firmato sulla tomba di San Francesco una nuova enciclica chiamata “Fratelli Tutti”. Questo atteso documento si aggiunge, nel Magistero pontificio, alla precedente e lungimirante “Laudato Si’” sulla cura della Casa Comune che ha dato un contributo sostanziale nel ripensare il nostro rapporto con il Creato. Non è solo un testo per una fruttuosa meditazione ma un piano d’azione che ci ha fatto riflettere ed agire sui nostri comportamenti concreti in favore della sostenibilità ambientale e nel contrasto della controcultura dello scarto e dello spreco.

Durante la pandemia, Papa Francesco – unico vero leader morale mondiale – ha aiutato tutti ad alzare lo sguardo, a pensare agli altri: a chi soffre, a che vive in povertà e a chi è costretto a migrare. Il Santo Padre ci ha insegnato a guardare alle periferie, a non lasciarci andare all’indifferenza e a percepirci come legati da un comune destino.

In questo contesto, oggi, vorrei riflettere sul tema della “Finanza Etica” per contribuire a superare l’assurdo adagio “Pecunia Non Olet”. L’incoerenza delle persone tende sempre a voler trovare una giustificazione ma i risultati li conosciamo bene e hanno come conseguenza cortocircuiti morali che portano facilmente a una “doppia vita”.
In che senso? Sui soldi molti pensano che l’importante è farli rendere e moltiplicarli. Non importa come perché il fine giustifica i mezzi. Ancora peggio; spesso neanche ci si pone il quesito sulla moralità degli investimenti. La verità è che “Pecunia Olet” ed anche i soldi emanano tanti profumi e fragranze. Possono puzzare di marcio, di corruzione di attività illecite, di armi, di droga e di prostituzione. Fin qui, la maggior parte di noi avverte un freno morale e decide di non voler investire direttamente in quei settori. Questo non è affatto sufficiente.

Investire con etica – in coerenza con i propri valori – richiede il doversi porre necessariamente altri quesiti nel cercare nuove soluzioni e proposte che riguardano i propri risparmi consentendo di contribuire a un reale sviluppo sostenibile. In concreto, siamo certi che la dignità dei lavoratori ed il rispetto dei diritti umani siano temi centrali ma non tutte le aziende rispettano e si prendono cura di garantire quei principi fondamentali che proteggono uomini, donne e minori. Non si lavora solo per uno stipendio ma anche per la crescita della propria dignità personale.

Post-pandemia, il tema dei temi riguarda l’occupazione: mantenere e far crescere i posti di lavoro. Il punto strategico è quello di creare le condizioni per la crescita delle piccole e medie imprese nonché del terzo settore per creare reale sviluppo sul territorio. L’altro grande tema è l’ambiente per investire con intelligenza e lungimiranza nell’evoluzione ecologica dei processi economici rendendo finalmente operativo il cosiddetto “Green New Deal”.

In questi casi, i soldi ben investiti profumano moltissimo perché sono il risultato di scelte coerenti con i valori etici in cui crediamo e che ci rappresentano. Sono moralmente attraenti e, come se non bastasse, rendono bene anche a livello economico-finanziario nel medio e lungo termine.

Nel caso degli Enti e Istituzioni della Chiesa Cattolica, gli investimenti dovranno quindi essere coerenti con la Dottrina sociale della nostra Madre, con il Magistero pontificio e con le specifiche indicazioni delle autorità ecclesiastiche. Le scelte coerenti e la ricerca di soluzioni innovative di vera finanza etica non sono più rimandabili. Siamo consapevoli di avere tutti una grande responsabilità per vincere la sfida della sostenibilità declinata nelle tre componenti: ambientale, economica e sociale. Questo è un tempo cruciale per avvertire l’urgenza di cambiare il paradigma ed agire per il Bene Comune: Fratelli Tutti. Il Papa stesso ci invita a fare scelte meditate e coerenti per vivere in maniera concretamente etica per condividere in maniera solidaria il destino dell’Umanità.

Auguri a tutti nella Festa di una grande Santo coerente, San Francesco d’Assisi.

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Dott. Antonio Sanchez Fraga

Fondatore dell’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici
Economista, laureato in Diritto Canonico con Master e formazione specifica nella Gestione di Beni Ecclesiastici.

Categorie Articolo: finanza | opinioni

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