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Religiose e religiosi di tutto il mondo sostengono “Fratelli tutti”: “Indica la via alla fratellanza”

Ott 5, 2020 | Osservatorio News

La pubblicazione della nuova enciclica di Papa Francesco sulla fratellanza e l’amicizia universale dal titolo “Fratelli Tutti” non ha lasciato nessuno indifferente.  L’enciclica rappresenta un forte stimolo alla collaborazione per i religiosi e per le religiose di tutto il mondo. In questo senso, il presidente dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali (UISG), la claretiana Sr Jolanta Kafka, e il presidente dell’Unione Superiori Generali (USG), il gesuita Padre Arturo Sosa, hanno partecipato a un incontro organizzato da “Jesuits Global”. Hanno quindi effettuato una prima valutazione del documento pontificio.

 

La centralità del farsi prossimo
Di fronte a chi non riesce a vedere l’esplicito contenuto religioso della proposta di Francesco, Sr Jolanta Kafka si è invece detta “commossa” dal senso ampio con cui il Papa interpreta la parabola evangelica del Buon Samaritano, nonché dalle dinamiche cristiane che circondano l’“abbassarsi”. Per Padre Sosa il testo insiste sulla “centralità del farsi prossimo, che è il filo conduttore del percorso per costruire una vita dignitosa per tutta l’umanità” di fronte alle divisioni e alle polarizzazioni attualmente esistenti.
Inoltre, la religiosa claretiana ha evidenziato “l’ampiezza dei temi che si intrecciano” attorno alla fraternità: Dottrina sociale, spiritualità, ecclesiologia o lo stile pastorale proposto… Per lei questo documento apre “molti orizzonti”. Secondo il gesuita, il Papa descrive con “realismo le ombre del mondo” mentre allo stesso tempo “indica la speranza e la via per diventare fraternità”.

 

Di fronte all’indebolimento della politica
Entrambi hanno lanciato un appello a non escludere gli altri e a sottolineare la responsabilità di tutti nel buon funzionamento del mondo. Secondo Padre Sosa, “il Papa è molto consapevole dell’indebolimento della politica” e, quindi, delle sue conseguenze per compiere pienamente la sua missione, quindi, è necessario “evidenziare il centrale ruolo della politica per realizzare e consolidare” la fraternità negli schemi mondiali.
Suor Jolanta Kafka ha invitato a conoscere la teologia del popolo che è alla base di Papa Francesco in continuità con la storia della Salvezza per vedere il significato profondo della chiamata papale al Bene Comune o all’accettazione del diverso, al di là dei pregiudizi politici. Di fronte al disincanto, Padre Sosa ha invitato “a riconciliarsi con il significato della parola ‘politica’ e con il fatto di essere cittadino”, cosa che “non ha senso senza il Bene Comune”.

 

L’incontro culturale
“La pace è il frutto della giustizia e della riconciliazione; senza questo, la fraternità non è possibile ”, dice il gesuita Padre Sosa, raccogliendo l’esperienza dell’America Latina. Per questo Suor Jolanta Kafka sottolinea la denuncia di “sclerosi culturale” che Francesco fa, rivendicando un “sano senso patriottico per aprirsi, ricevere dall’altro … perché tutti gli esseri umani sono il risultato di quello scambio di culture” consapevoli che se “i nostri contatti vengono tagliati si induriscono e alla fine portano alla distruzione e all’isolamento, alla guerra”.
In questo senso, il gesuita ha sottolineato il contributo dei migranti e l’attuazione della chiamata all’accoglienza e all’incontro. Una categoria, sottolinea la claretiana, che non è solo personale, è anche tra istituzioni e nazioni… “e anche a livello del vicino, quello immediato, quello accanto… perché per la pace bisogna guardare l’altro come un prossimo e non come partner commerciale ”. In questo senso spiccano elementi come il recupero della gentilezza.

Articolo di Mateo Gonzalez Alonso – Traduzione a cura dell’avv. Luca Antonietti – Video intervista Youtube ©Jesuits Global

Categorie Articolo: news vaticano

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