fbpx

Immobili della Chiesa e tasse: Il ritornello stanco della disinformazione

Giu 24, 2021 | Osservatorio News

Immobili della Chiesa e tasse: Il ritornello stanco della disinformazione - Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici

La disinformazione circola sul web e arriva un nuovo intervento del Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica – APSA – Mons. Nunzio Galantino. Sempre più necessario contrastare la diffusione di fake news ricordando, documenti alla mano, che gli enti ecclesiastici e religiosi pagano le tasse sugli immobili come prescritto dalla legge italiana.​

 

DATI CONCRETI E DOCUMENTATI

Il Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, Mons. Nunzio Galantino, davanti a una serie di informazioni false, risponde nel merito:

«Nel 2020 l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato 5,95 milioni di euro per l’Imu e 2,88 milioni di euro per l’Ires. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato, Propaganda Fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli enti religiosi.

Nel 2019 abbiamo pagato oltre 9 milioni e 300 mila euro. Ed è tutto documentato!

Il problema è che qualcuno, pur sapendo queste cose, continua a dire che la Chiesa non paga»

 

ACCUSE SENZA FONDAMENTO

La franchezza è una qualità di Mons. Nunzio Galantino che prosegue nel suo intervento rispondendo a ogni singola falsa accusa:

«Chi dice che il Vaticano ha evaso 5 miliardi di Imu allo Stato non offre nessun dato che permetta di verificare questa affermazione.

Da chi denuncia la rilevante somma che il Vaticano avrebbe evaso bisognerebbe farsi dire: in base a quale legge, su quali immobili e in riferimento a quale periodo è stato quantificato il debito del Vaticano? Bisogna ribadire che sugli immobili dati in affitto quelli che rendono davvero da sempre le imposte vengono pagate senza sconti o riduzioni. In passato, le polemiche furono alimentate perché l’Ici prevedeva l’esenzione per gli immobili degli enti senza scopo di lucro, integralmente utilizzati per finalità socialmente rilevanti (come scuole, mense per i poveri o centri culturali). È da sapere che l’esenzione non riguarda solo la Chiesa, ma tutte le Confessioni religiose, i partiti, i sindacati ecc.

Ho persino chiesto a coloro che fossero a conoscenza di evasione da parte di enti ecclesiastici, di denunciarli subito alle competenti autorità, assicurando il mio appoggio»

 

LA BATTAGLIA PER LA VERITà

L’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici continua a diffondere cultura patrimoniale canonica come rimedio alle ricorsive campagne di disinformazione che coinvolgono il patrimonio ecclesiastico.

Lavoriamo senza sosta per mettere in luce i casi virtuosi di gestione dei beni che vedono impegnati suore, sacerdoti, religiosi e volontari laici che quotidianamente si mettono in gioco in piena coerenza con la missione della Chiesa. Sono innumerevoli le opere di carità che si realizzano negli immobili di proprietà degli enti religiosi ed ecclesiastici. Ci riferiamo, a titolo meramente esemplificativo, a tutte le iniziative scolastiche educative (dalla scuola dell’infanzia all’università), alle residenze per anziani e ai dispensari medici. Il panorama delle iniziative di accoglienza e delle opere di assistenza per persone povere è sconfinato.

L’irrinunciabile missione di promozione sociale, svolta nelle periferie umane, merita un riconoscimento molto più alto rispetto alla macchina del fango che si è nuovamente attivata. Avviare una riflessione seria significa mettere sul tavolo anche il valore di ciò che la Chiesa fa ogni giorno per il bene del Paese.

Smettiamo di ascoltare quel ritornello stanco di fake news che vorrebbero ferire il laborioso popolo di Dio.

TI POTREBBE INTERESSARE