Il progetto è stato presentato in occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (SPUC) tenutasi in Belgio in risposta alla conferenza sul clima di Parigi che tanto ha smosso l’opinione pubblica.
All’interno del sito è possibile trovare dei moduli che altro non sono che semplici audit energetici, rispondendo a determinate domande si può verificare il livello di certificazione al quale si appartengono le chiese locali, parrocchie, monasteri ed edifici ecclesiastici in generale.
I cinque livelli energetici sono chiamati Piante Bibliche in onore alle scritture e sono in ordine di importanza e livello di prestigio. Questi livelli, più evocativi delle classiche lettere dell’alfabeto, si chiamano granello di senape, giglio dei campi, vite, fico ed infine cedro del libano.
La conversione ecologica parte proprio da qui, stabilire lo stato di fatto di un edificio per poi migliorarne le performance energetiche iniziando magari da piccole cose, come ad esempio la sostituzione delle lampadine, degli infissi, delle porte.
Grazie alle notizie, i video, gli approfondimenti ed altri strumenti messi a disposizione dal portale si è in grado di capire cosa migliorare per rendere la propria zona di culto più green ma soprattutto cosa possono fare i fedeli per contribuire al cambiamento.
E in Italia invece? Anche nel nostro paese è stato presentato un modello simile che usa le stesse logiche del sistema francese. L’iniziativa parte dalla chiesa Valdese ed è stata battezzata Gallo verde.
Il Gallo Verde è, diversamente dal modello francese, un sistema di certificazione ambientale finalizzato alla valutazione e alla riduzione degli impatti ambientali.
Un’organizzazione che voglia avviare la richiesta di certificazione Gallo Verde, deve impostare delle procedure per gestire i propri aspetti ambientali e migliorarli nel corso del tempo.
Questo perchè vengono valutati periodicamente i consumi in ottica di riduzione ed i relativi costi di una comunità nella misura di energia termica per il riscaldamento, energia elettrica, acqua, rifiuti ma anche le diverse attività connesse come l’educazione e la pedagogia ambientale, la comunicazione, ecc…
Questo sistema può essere adottato ed adattato a qualsiasi realtà ecclesiastica senza alcuna necessità di conoscenze preventive e/o specialistiche anche perchè per coloro che richiederanno la certificazione sarà costituito un team ambientale che aiuterà a raggiungere l’obiettivo di gestire una comunità in maniera eco-sostenibile.
Il team ambientale di una comunità viene seguito, sostenuto e supervisionato da un consulente appositamente formato, definito Auditor Ambientale che per il rilevamento e la registrazione di tutti i dati necessari, utilizzerà strumenti moderni, liste di controllo e metodi di valutazione ad hoc, come già accade per gli edifici residenziali.
Una buona notizia, dunque, in ottica ambientalista, così come auspicato da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si.