Nel giorno dell’Annunciazione del Signore, l’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici intende proporre la versione integrale del comunicato delle Superiore e Superiori Generali delle famiglie religiose dedite alla cura sanitaria e all’assistenza dei più fragili.
A un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19 le Superiore Generali e i Superiori Generali di famiglie religiose al servizio delle persone più fragili, rendono grazie a Dio per la generosità con cui tanti loro membri hanno donato impegno, energie e persino la loro vita per curare quanti sono stati colpiti dall’insidioso virus.
Inoltre, con fiducia nella Divina Misericordia, affidano al Signore le religiose e i religiosi che, colpiti dal virus, hanno concluso la loro giornata terrena, a volte anch’essi in una dolorosa “solitudine”, ma sempre accompagnati dall’affetto, la preghiera e la vicinanza delle loro famiglie religiose. Condividendo il grido dell’umanità intera abbiamo così vissuto con grande sforzo questo ultimo anno carico di ansie, di sofferenza e di fatiche, per salvaguardare il più possibile la vita e la salute di quanti ci sono stati affidati. Mentre si consolidano metodi di prevenzione e di cura che permettono di affrontare la sfida presente e di rendere tutti più attenti e preparati per il futuro, ci auguriamo che tutte le popolazioni del pianeta, anche quelle più povere, possano accedere al provvidenziale vaccino ed esortiamo tutti i religiosi e le religiose a farsi promotori di tale impegno sia nelle proprie famiglie religiose che sul territorio dove operano.
Inoltre, quali responsabili di numerosi servizi residenziali per persone anziane o con diversi tipi di disabilità, vogliamo ribadire il nostro impegno per continuare a mettere la persona al centro dei servizi proposti e la promozione della vita nella migliore qualità possibile come specifico scopo delle nostre istituzioni, cercando di migliorare continuamente la qualità della nostra offerta. Sulla scia del recente documento della Pontificia Accademia per la Vita “La vecchiaia: il nostro futuro. La condizione degli anziani dopo la pandemia”, riaffermiamo che sempre la persona deve essere al cuore di ogni intervento assistenziale.
Siamo convinti che la famiglia, soprattutto se solida, affezionata e serena è il luogo più idoneo per vivere la propria esistenza fino all’ultimo giorno; per questo continuiamo il nostro impegno a concorrere al sostegno delle famiglie in questo loro sforzo. Purtroppo, dobbiamo anche constatare che, soprattutto nella società occidentale, oggi la famiglia sovente è in crisi. Con realismo ci sembra di poter dire che la maggior parte delle persone ospitate nei nostri servizi residenziali avrebbero in realtà un’alternativa di solitudine quasi continua. Pertanto rimane impegno delle nostre famiglie religiose quello di “ospitare” e offrire una casa con possibilità di rapporti interpersonali sananti e curanti a molte persone che continuano a bussare alle nostre porte le quali, a causa della difficoltà della loro situazione di provenienza, non riescono a vedere soddisfatti i loro bisogni assistenziali.
Inoltre, soprattutto quando ci sono patologie croniche invalidanti, constatiamo che la famiglia ci chiede di essere sostenuta con concretezza, amore e competenza professionale anche con l’accoglienza in istituzioni, per dare alla stessa famiglia oltre che alla persona anziana o disabile, quella sicurezza che permetta serenità di relazioni. Abbiamo così sperimentato che una collaborazione efficace tra istituti residenziali e famiglia di origine è possibile e dà buoni risultati in termini di qualità della vita e continuità assistenziale. E’ in questo confermato che le risposte ai bisogni delle persone anziane o con disabilità, soprattutto se indigenti, possono e devono essere diverse a seconda della situazione sociale e clinica, articolandosi dalla permanenza in famiglia, al social-housing e a comunità di vita fino, quando fosse necessario, alla residenzialità in struttura. Con gratitudine possiamo riconoscere che l’impegno dei religiosi e delle religiose è presente in tutti questi ambiti, consapevoli che tra le vittime della “cultura dello scarto” più volte denunciata da Papa Francesco, ci sono spesso le persone anziane o con disabilità.
Dobbiamo anche notare che la sofferenza causata dalla pandemia, a volte, è stata l’occasione per alcuni interventi volti a spingere organi di governo centrali o locali perché si favorisca la de-istituzionalizzazione di ogni tipo di assistenza a persone fragili per causa di disabilità o per età e malattia e che, per la loro non autosufficienza, sono accolte in Residenze Socio Assistenziali o Residenze Sanitarie per Disabili. A questo proposito, partendo dall’esperienza di tante nostre realtà, ci pare utile che venga sostenuta la presenza di strutture che, per la possibilità di fornire prestazioni anche di tipo più specialistico, possano essere al cuore delle reti di servizi anche sul territorio, diventando così un nucleo animatore di quel “continuum” socio-sanitario auspicato anche dal recente documento dell’Accademia per la Vita sopra citato.
Lo Spirito Santo continui a dare alle nostre famiglie religiose quella fantasia della carità che ha animato le nostre Fondatrici e i nostri Fondatori i quali, obbedendo al comandamento del Signore di annunciare il Vangelo e prendersi cura dei più deboli, hanno dato vita a numerose locande del Buon Samaritano aiutando molti fratelli e sorelle a benedire la vita fino al suo termine naturale.
Superiore e Superiori Generali delle famiglie religiose dedite alla cura sanitaria e all’assistenza dei più fragili
- Missionary Sisters of the Sacred Heart of Jesus (Cabrini)
- Poor Servants of the Mother Of God
- Sisters of the Divine Savior – Salvatorian Sisters
- Congrégation Notre-Dame Chanoinesses de Saint-Augustin
- Franciscan Missionaries of St Joseph
- Religiosas Adoratrices Esclavas del Santísimo Sacramento y de la Caridad
- Religieuses de Jesus au Temple
- Soeurs Missionnaires du Christ-Roi
- Suore Ministre degli Infermi di S. Camillo
- Hermanas de la Caridad de Santa Ana
- Oblates Catéchistes Petites Servantes des Pauvres
- Petites Sœurs des Pauvres
- Congregazione Figlie di San Camillo
- Poor Handmaids of Jesus Christ
- Congrégation des Sœurs Antonines – Liban
- School Sisters of Notre Dame
- Institute is Religious of the Sacred Heart of Mary
- Soeurs de Charité Dominicaines de la Présentation de la Sainte Vierge
- Congregazione Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo
- Soeurs de la Charite de Saint Hyacinthe
- Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù
- Istituto delle Suore Francescane Angeline
- Les Oblates de l’Assomption
- Sacerdoti del Cottolengo (SSC)
- Servi della Carità – Opera Don Guanella (SC)
- Terzo Ordine Regolare Francescano (TOR)
- Congregazione dello Spirito santo (Spiritani)
- Società Missionari di San Giuseppe di Mill Hill (MHM)
- Agostiniani (OSA)
- Ordine dei Frati Minori (OFM)
- Congregation of the Immaculate Heart of Mary ( CICM – Missionaries of Scheut)
- Chierici di san Viatore (CSV)
- Fils de Marie Immaculée (FMI)
- Servants of the Paraclete (SP)
- Fratelli delle Scuole Cristiane (FSC)
- Fratelli della Carità (FC)
- Missionary Servants of the Most Holy Trinity
- Confederazione Benedettina (OSB)
- Ordine Ospedaliero di S.Giovanni di Dio (Fatebenefratelli)
- Brothers of our Lady, Mother of Mercy (CMM)
- Figli dell’Immacolata Concezione (Concezionisti) (CFIC)
- Congregation of Holy Cross (CSC)
- Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani) (MI)
- Fratelli di San Giuseppe Cottolengo (FSGC)
- Ordine Cistercense (Ocist)
Riconoscimento editoriale: Unione Internazionale delle Superiori Generali