A meno di tre mesi dal lancio di «Aiutiamo chi Aiuta» viene conclusa con successo la prima iniziativa. Lo sconfinato panorama delle possibilità di collaborazione che coinvolge gli enti religiosi ed ecclesiastici si trasforma in una realtà concreta. Pronto a partire il progetto che coinvolge ragazzi e adulti affetti da autismo in una nuova struttura residenziale a Collalto Sabino (Rieti). Grazie ad ANNAA Onlus e alla cooperazione della Congregazione delle Suore Missionarie Catechiste di Gesù Redentore.
Avviato un processo
Nella seconda metà di marzo abbiamo dato vita a «Aiutiamo chi Aiuta». Un’iniziativa che ha coinvolto diocesi, congregazioni ed enti ecclesiastici in un dialogo concreto per costruire un ponte tra il mondo religioso e quello laico. L’intenzione era quella di strutturare modelli di valorizzazione del patrimonio immobiliare ecclesiastico coerenti con la missione della Chiesa. Dove? In tutto il territorio italiano. Una sfida impossibile? Tutt’altro. La concretezza dei fatti ha smentito anche i più scettici.
Non dimentichiamoci le parole di Papa Francesco pronunciate lo scorso gennaio:
Ogni strumento è utile e prezioso solo se ci spinge ad andare e vedere cose che altrimenti non sapremmo, se mette in rete conoscenze che altrimenti non circolerebbero, se permette incontri che altrimenti non avverrebbero.
Uno strumento «utile e prezioso»
L’Associazione Nazionale No all’Autismo – ANNAA Onlus – che si occupa di inclusione sociale residenziale per persone autistiche adulte stava ricercando un immobile adatto alle loro esigenze che potesse essere concesso in comodato d’uso gratuito.
In questo caso specifico, volevamo contribuire alle finalità di ANNAA Onlus e sostenere lo sviluppo di adulti svantaggiati – in particolare affetti da sindrome autistica – trovando una struttura che potesse favorire la crescita, l’autonomia personale e l’inclusione sociale.
Molteplici fattori ci hanno spinto a creare uno strumento per veicolare tali proposte tra diocesi e congregazioni religiose. Uno spazio digitale che potesse favorire l’incontro tra domanda e offerta per costruire un ponte fra il mondo religioso e quello laico. Ha preso quindi corpo un’iniziativa che si è rivelata vincente già dal primo lancio a mezzo digitale: «Aiutiamo chi Aiuta».
«Spingere ad andare e vedere cose che altrimenti non sapremmo»
La genesi dell’iniziativa ci conferma che gli immobili ecclesiastici non più funzionali non devono necessariamente essere venduti. Era urgente che venisse avviato un processo innovativo per accompagnare gli enti in questo cambiamento d’epoca. Diffondere cultura patrimoniale canonica significa anche non esitare di verificare – sul campo – ogni nuova opportunità. Il mondo digitale ha poi rappresentato un supporto indispensabile per l’approccio dinamico che abbiamo adottato.
«Mettere in rete conoscenze che altrimenti non circolerebbero»
Dopo aver reso pubblica la nostra ricerca, numerosi enti hanno risposto al nostro appello per segnalarci immobili e sostenerci nell’individuare la struttura più idonea. Diverse personalità ci hanno risposto anche solo per dimostrare vicinanza e solidarietà nonostante non avessero modo di contribuire direttamente al progetto in parola.
Fra le proposte arrivate è stata selezionata quella delle Suore Missionarie Catechiste di Gesù Redentore che hanno messo generosamente a disposizione la casa madre di Collalto Sabino in provincia di Rieti. Una struttura che è apparsa, fin da subito, conforme alle esigenze dell’associazione ANNAA, sia a livello di spazi che di location, poiché situata in una zona ben collegata con la Capitale.
«Permettere incontri che altrimenti non avverrebbero»
All’inizio di giugno c’è stata la firma che ha permesso di concludere con successo questa prima iniziativa di «Aiutiamo chi Aiuta». Da una parte, Suor Immacolata Lauceri – Superiora Generale delle Suore Missionarie Catechiste di Gesù Redentore e, dall’altra, Camillo Scoyni – Presidente di ANNAA Onlus – si sono uniti nella medesima causa di donare una speranza di inclusione sociale a chi sarà ospitato nella nuova struttura residenziale.
Una risposta reale alle urgenti richieste che provengono dai territori, sia dalle famiglie che dai servizi sociali. Lo stabile diverrà infatti sede di un piano di sviluppo e socializzazione per un interscambio costruttivo con associazioni del territorio, enti pubblici locali e imprese sociali di Collalto Sabino. Si creerà inoltre nuova occupazione in una cornice di piena sostenibilità. Nei prossimi mesi saranno effettuati alcuni lavori di adeguamento nella struttura. Sarà nostra cura tenervi aggiornati sugli ulteriori sviluppi dell’iniziativa.
Gratitudine e determinazione
L’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici approfitta per ringraziare la Congregazione delle Suore Missionarie Catechiste di Gesù Redentore e l’associazione ANNAA Onlus che hanno permesso questo in meno di tre mesi dal lancio dell’iniziativa. Siamo inoltre profondamente grati a tutti coloro che ci incoraggiano a proseguire nel percorso intrapreso.
In questa direzione, riceviamo richieste di complessi appartenenti ad enti religiosi ed ecclesiastici – con la concreta possibilità anche di metterli a reddito o rigenerarli con altri usi anche in comodato – per progetti di sicura rilevanza sociale ed ambientale. Sono infatti numerosi gli edifici che possono essere adeguati per rispondere a finalità coerenti con la missione perseguita e con i carismi degli enti proprietari.
Auspichiamo dunque che questa sia solo la prima di tante operazioni per servire di più e meglio gli enti e chiunque dimori le periferie esistenziali che Papa Francesco ci esorta a visitare per contrastare la cultura dello scarto e dell’indifferenza.