Un anniversario importante corre nel 2020, poiché si celebra il ventennale dalla nascita di BeWeb. Una piattaforma essenziale per la gestione e la cura dell’enorme patrimonio ecclesiastico. Un modo perfetto per sfruttare le nuove tecnologie in maniera costruttiva.
Nella seconda metà degli anni 90’ avevano inizio i primi esperimenti di inventariazione del patrimonio culturale della Chiesa italiana. Nel 2000 veniva pubblicata online la prima versione del portale BeWeB per raccontare il patrimonio museale, archivistico e librario delle diocesi e degli istituti culturali ecclesiastici. A distanza di venti anni, l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – diretto oggi da don Valerio Pennasso – ha promosso una riflessione sulla rete di persone, professionalità, esperienze e condivisione di buone pratiche messe in campo di questi due decenni. L’anniversario ha propiziato la pubblicazione del volume “BeWeB 2020” edito da Gangemi.
L’impatto di BeWeb
Il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, ha definito BeWeb come “un’invenzione straordinaria dal carattere fortemente ecclesiale”. Partecipando all’incontro online, organizzato proprio in occasione del ventesimo anniversario del portale, il vescovo ha sottolineato i progressi compiuti nell’ambito “dell’inventariazione dei beni storico-artistici”. Descrivendo il cammino che ha favorito “la crescita dell’impegno in qualità e quantità, compresa quella culturale che ha permesso di cambiare l’approccio sui beni ecclesiastici”.
La valorizzazione della cura del patrimonio, grazie a BeWeb
Mons. Stefano Russo ha inoltre parlato di “un investimento sulle persone e una scommessa sulle comunità chiamate a prendersi cura del loro patrimonio”.
BeWeb, in questo senso, rappresenta “il frutto di una rete di relazioni umane, improntate da dinamiche di natura ecclesiale”.
Che è oggi “un luogo di sintesi che coinvolge migliaia di persone” che incarna “un modello ecclesiale fondato sulla partecipazione attiva, sul gioco di squadra”. Pertanto, agli occhi del prelato, il portale può essere qualificato come “l’espressione del messaggio contenuto nell’enciclica Fratelli tutti”.
Dopo venti anni di storia, BeWeb è oggi il “frutto di un lavoro di Chiesa che vuole conoscere in profondità sé stessa, ma è aperta al mondo e alla contemporaneità”.
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