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L’Osservatorio presentato sul Network globale Aleteia

Set 30, 2020 | Osservatorio News

Nasce un Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici. Perché?

Presentata a Roma l’iniziativa indipendente, sorta in piena riforma voluta da Papa Francesco. Il suo fondatore, Antonio Sánchez Fraga, ci svela obiettivi e servizi

Nel giorno dei tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, è nato a Roma l’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici, iniziativa indipendente per comunicare e promuovere una gestione responsabile del patrimonio immobiliare della Chiesa.

In particolare, l’Osservatorio si prefigge di dare un contributo concreto nell’evitare scandali riguardanti la gestione del patrimonio degli enti religiosi ed ecclesiastici.

Per capire meglio questa iniziativa, che sorge in un momento strategico della riforma voluta da Papa Francesco, Aleteia.org ha intervistato il fondatore, Antonio Sánchez Fraga, amministratore delegato del “Rinascimento Group”, direttore di “Finanza Etica ed Enti” della Banca del Fucino.

Come è nata l’idea dell’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici?

Antonio Sánchez Fraga: Questa nuova iniziativa nasce per amore verso la Chiesa. Il progetto è il frutto maturo di oltre 25 anni di esperienze che mi hanno permesso di acquisire una visione piuttosto ampia della missione, dell’organizzazione e delle dinamiche patrimoniali della Chiesa e degli enti che appartengono ad Essa. Si tratta anche di un’occasione per esprimere la mia personale riconoscenza per il dono della formazione ricevuta proprio nell’ambiente cattolico. Ho avuto l’intuizione di voler riunire un nucleo di persone con una preparazione interdisciplinare e con un background internazionale per costruire quel necessario punto di incontro tra il mondo laico e quello  religioso. Collaboreremo per creare nuovi percorsi formativi che ci permetteranno di poter contare su professionisti capaci di sostenere la missione della Chiesa con competenza, passione e responsabilità. Siamo già impegnati in un dialogo positivo con l’intera società contribuendo a promuovere una cultura e un’informazione corretta sui temi patrimoniali ecclesiastici.

Il rapporto Chiesa-proprietà è stato complicato dal tempo dei primi cristiani. La storia della Chiesa è piena di casi scandalosi nell’uso ed abuso di ricchezze ma anche di atti di carità unici. Come è possibile evitare nella gestione del patrimonio l’uso indebito o egoista di beni che fanno parte del bene comune?

ASF: Il modello proposto è costituto da tre pilastri: Conoscenza, Competenza e Collegialità. Potrei definirla come una vera e propria formula che, in italiano e in spagnolo, si riassume facilmente nelle “3C”. Sono tre requisiti interconnessi ed essenziali per consolidare la tutela ed il controllo affinché il patrimonio non venga gestito attraverso dannosi personalismi. Dobbiamo infatti ricordare che gli enti religiosi ed ecclesiastici vanno oltre la durata terrena della vita delle persone che li rappresentano temporaneamente. Conoscenza, Competenza e Collegialità devono poi essere messe al servizio della missione della Chiesa perseguendo anche le singole finalità ed interpretando i molteplici carismi degli enti religiosi. Creare una cultura di sana gestione rimane comunque un fattore indispensabile.

Quali sono i servizi più importanti, a livello pratico, che vuole offrire il vostro Osservatorio?

ASF: Offriamo soluzioni e assistenza per le persone che all’interno della Chiesa svolgono ruoli di amministrazione, gestione, tutela e conservazione dei beni ecclesiastici. Gli strumenti più importanti sono finalizzati a migliorare la conoscenza del patrimonio implementando tecnologie innovative per censire adeguatamente il patrimonio senza trascurare lo stimolo che ci è fornito da quelle buone pratiche internazionali che vengono anche da operazioni laiche ma che possono calarsi nelle situazioni concrete che riguardano la Chiesa. Siamo aperti al dialogo con il mondo accademico per compilare e divulgare ricerche specifiche che, anche attraverso l’utilizzo delle piattaforme social, possano sensibilizzare i giornalisti e gli operatori dell’informazione sulla composizione, finalità ed utilizzo dei beni ecclesiastici.

 

Il testo citato qui sopra è un estratto dell’articolo sull’Osservatorio presente su Aleteia. Per leggerlo più approfonditamente ti rimandiamo qui.

Riconoscimento editoriale: Aleteia.org

Categorie Articolo: news | opinioni

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