Per i fedeli non ci saranno, al momento, cambiamenti, con l’orario delle messe confermato fino a fine Settembre, poi il nuovo responsabile della comunità vaglierà le modifiche dell’attività religiosa aperta al pubblico.
Il primo Settembre l’aria, in sacrestia, era molto diversa dal solito. Infatti la commozione era tangibile, nei fedeli che sono accorsi a salutare i 7 frati che, completato il loro compito, partono verso diverse destinazioni.
Tutti i frati erano giunti da poco nella comunità, come ad esempio Francesco, 31 anni, che da Padova aveva continuato il suo cammino nella nostra Mantova e ora, dopo un anno e mezzo di servizio, è partito alla volta di un paese nel Trentino, dove avrà l’arduo ma soddisfacente compito di occuparsi dei giovani novizi, attratti dalla vita francescana ma non ancora decisi se farne una scelta di vita.
Ma il convento non è destinato a chiusura, infatti il progetto della curia è di trasformarlo in uno studentato per giovani adepti, in maggioranza provenienti dalla facoltà di teologia di Verona e che davanti a loro hanno la scelta di continuare o no il loro percorso ecumenico, confermando l’adesione all’ordine francescano e consolidando la loro vocazione.
I giovani, otto ragazzi, saranno accompagnati da 4 frati già ordinati e che faranno loro da tutori.
Al contempo le messe, quanto meno per il mese di Settembre, continueranno nel consueto orario che vede due messe nei giorni feriali, alle 7:00 e alle 18:30, e le tre domenicali, alle 10:00, 12:00 e 18:30.
Sarà poi il nuovo responsabile della comunità francescana a decidere se modificare l’attività ecclesiastica aperta ai fedeli, ma non dubitiamo che le messe continueranno ad essere celebrate.
Rispetto agli anni ’70 la situazione del convento è drasticamente cambiata, e se allora la struttura poteva accogliere decine di frati nel frattempo la cessione all’Università dello spazio in precedenza adibito a chiostro e di alcune sezioni del convento hanno costretto la comunità a diminuire sensibilmente di numero, senza contare la diminuzione di nuove vocazioni che, nel corso degli anni, ha ridotto ulteriormente la necessità di uno spazio che si era rivelato fin troppo vasto.
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