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L’economia di Dio secondo Papa Francesco. Ispirazione creativa per un nuovo ordine mondiale.

Apr 24, 2025 | Editoriali

L’etimologia del termine “economia”, radicata nel greco oikos(casa, beni di famiglia) e nomos (regola), richiama una visione di amministrazione saggia e responsabile dei beni comuni, orientata non solo all’efficienza gestionale, ma soprattutto alla promozione integrale della persona e della comunità. Questo paradigma, evocato dal magistero di Papa Francesco, invita tutti i fedeli, sacerdoti, consacrati e laici a una riflessione profonda sulla natura e la finalità dell’agire economico, che non può ridursi a mere logiche di profitto o di calcolo, ma deve ispirarsi ai principi evangelici della solidarietà, della gratuità e della custodia del creato.

L’economia di Dio e la sua radicale alterità

Papa Francesco, nelle sue meditazioni per la Via Crucis, contrappone l’“economia di Dio” a quella dominante nel mondo contemporaneo, segnata da fredde logiche di calcolo, algoritmi impersonali e interessi implacabili. L’economia divina, invece, “non uccide, non scarta, non schiaccia. È umile, fedele alla terra. La via di Gesù è la via delle Beatitudini: non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce”. Questa visione implica il coraggio di interrompere i percorsi consueti, di fermarsi per ascoltare e riconoscere il volto dell’altro, evitando che le persone diventino semplici numeri o variabili di bilancio.

Discernimento, carisma e responsabilità etica

Il discernimento economico, soprattutto negli enti ecclesiastici deve essere guidato dalla fedeltà alla missione e dalla capacità di leggere i segni dei tempi. Papa Francesco esorta a non assumere il profitto come unico criterio, ma a sottomettere ogni scelta a criteri etici e di dono, affinché il denaro ed i beni temporali siano uno strumento al servizio della missione e non un fine in sé. L’adozione di un’austerità responsabile e solidale, che si esprime anche nelle piccole scelte quotidiane, diventa così un habitus virtuoso, capace di testimoniare la giustizia e la condivisione.

Solidarietà, sviluppo umano e bene comune

L’economia cristiana è chiamata a essere strumento di promozione della dignità umana e del bene comune. Non vi è contraddizione tra efficienza economica e sviluppo umano: l’efficienza, infatti, è presupposto per una crescita globale della persona e delle società, purché orientata alla distribuzione equa dei beni e dei servizi e alla creazione di condizioni di vita dignitose per tutti. In questa prospettiva, la solidarietà non è solo un sentimento, ma un impegno concreto a lottare contro le cause strutturali della povertà e della disuguaglianza, opponendosi agli effetti distruttivi dell’“impero del denaro” che genera esclusione, migrazioni forzate e violenza.

Modelli innovativi: economia circolare e sostenibilità

Il magistero recente invita ad adottare modelli economici innovativi, come l’economia circolare, che promuove la sostenibilità, la giustizia intergenerazionale e la custodia della casa comune. Papa Francesco, nella Laudato si’, sottolinea la necessità di assicurare risorse per tutti e per le generazioni future, limitando l’uso delle risorse non rinnovabili, moderando il consumo e massimizzando l’efficienza, in opposizione alla “cultura dello scarto”.

Prendiamo l’acqua come esempio: è noto che si tratti di una risorsa limitata e preziosa. In molte parti del mondo, ci sono persone costrette a vivere senza un accesso sicuro all’acqua potabile: molte soffrono la sete, la fame, o sono costrette a migrare a causa della siccità. Di fronte a questa situazione, alcune persone scelgono di aiutare attraverso donazioni o collaborando con organizzazioni non profit impegnate nei paesi in via di sviluppo.
C’è però anche chi, mettendo a frutto la propria esperienza professionale, ha escogitato soluzioni innovative. Ad esempio, è stato ideato un sistema basato sui cosiddetti “Water Credit”, che usa la tecnologia blockchain per monitorare e bilanciare i consumi e i risparmi idrici. Questo sistema permette di compensare in modo trasparente e regolamentato l’utilizzo dell’acqua, creando così un nuovo modello virtuoso che rappresenta un prodotto a impatto positivo per l’ambiente.

Numerose iniziative stanno nascendo nel campo delle energie rinnovabili, sfruttando diverse risorse naturali, come il solare, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermia. Esistono già numerosi esempi di economia circolare in cui materiali ed energia vengono riutilizzati o riciclati, riducendo sprechi e impatti ambientali.
Tuttavia, per ottenere un vero cambiamento, non basta moltiplicare i singoli casi di successo. È necessario compiere un salto di qualità, evolvendo da iniziative isolate a un vero e proprio ecosistema integrato. Solo così si può promuovere un nuovo modello di Economia e Sviluppo, più sostenibile e orientato al futuro.

Papa Francesco ci ha stimolato a pensare ad una “ecologia integrale“ che comprende non solo le risorse naturali ma prima ancora le risorse umane, la dignità di ogni persona, iniziando dai più bisognosi.

Questo modello si inserisce pienamente in una visione di economia sociale, inclusiva e orientata alla partecipazione, dove la creatività e l’imprenditorialità sono strumenti di salvezza e del bene comune.

Trasparenza, sobrietà e riforma delle strutture

L’azione riformatrice di Papa Francesco si è tradotta anche in provvedimenti concreti per garantire trasparenza, sostenibilità e sobrietà nella gestione delle risorse ecclesiali. L’istituzione della Segreteria per l’Economia e dell’Ufficio del Revisore Generale rappresentano passi decisivi verso una governance responsabile e vigilata, capace di coniugare rigore finanziario, spirito di famiglia e coerenza evangelica.

La Chiesa, vero popolo di Dio, è dunque chiamata a essere amministratrice prudente e fedele, capace di orientare la gestione dei beni verso la testimonianza della carità, la costruzione della pace e la promozione di una società più giusta e fraterna. L’economia, vissuta secondo il disegno di Dio, si trasforma così in una realtà redenta e feconda, capace di generare speranza, riconciliazione e autentico sviluppo umano.

Nelle pagine di questo osservatorio ci siamo occupati in precedenza di Finanza Etica e cambio di paradigmi negli investimenti eppure di gestione dinamica dei beni ecclesiastici in funzione della missione della Chiesa applicando a questa saggia amministrazione le nostre 3C fondazionali: la conoscenza, la competenza e la collegialità. Aggiungiamo ora una quarta “C“ la Creatività nel ripensare una Economia che sia coerente con quella economia di Dio di cui Papa Francesco ci ha voluto parlare in questi suoi ultimi giorni in Terra prima di ritornare alla Casa del Padre.

Ci affidiamo a lui nel nostro impegno a contribuire a questo cambiamento con una energia e speranza rinnovata.

© Photo: Alfredo Borba – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34671623

Dott. Antonio Sanchez Fraga

Fondatore dell’Osservatorio Permanente sui Beni Ecclesiastici
Economista, laureato in Diritto Canonico con Master e formazione specifica nella Gestione di Beni Ecclesiastici.

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