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Il Patriarcato ha deciso: Palazzo Seriman diventa albergo

Giu 16, 2020 | Osservatorio News

La concomitanza degli eventi, che vede ormai ridotto al lumicino il numero della suore e in netto aumento le spese per l’istituzione dell’asilo, mette davanti alla dura scelta sulla vendita del palazzo di Cannaregio la Madre generale, mentre il Patriarcato ha già fatto sapere che dirà no alla prelazione.

L’asilo dove svariate generazioni di ragazzi del capoluogo Veneto sono cresciuti è ormai chiuso da un anno. Troppe, infatti, le spese per la gestione, e poche ormai sono le suore rimaste nel celebre palazzo in stile gotico sito a Cannaregio.
Lo stabile, conosciuto come palazzo Seriman da tutti, è stato di recente restaurato e consolidato, ma l’ordine delle religiose “Ancelle di Gesù Bambino”, proprietario dell’edificio, non riuscendo più a sostenerne gli oneri, nella persona della Madre generale si è vista costretta a portare il dossier al patriarca Francesco Moraglia, chiedendogli se – come previsto dallo Statuto dell’Ordine del Patriarcato, detentore del diritto di prelazione in caso di vendita dell’edificio – volesse prenderlo in gestione. Ma la risposta, purtroppo, è stata negativa, essendo un periodo di magra anche per l’intera Curia.

Varie, nel frattempo, le iniziative da parte della comunità religiosa veneziana per impedire che il palazzo, nostalgicamente ricordato da tanti, venga svenduto e trasformato nell’ennesimo albergo, soddisfacendo peraltro vari requisiti per la riqualificazione, come la presenza dell’ascensore e di camere utili ad un esercizio del genere.
Le raccolte firme sono state svariate, tutte indirizzate al Patriarca perché riconsideri la sua posizione e perché non venga perso un edificio di interesse storico e che unisce i cittadini nel ricordo dei tempi che furono, quando la struttura era considerata un’eccellenza nel campo delle scuole materne.

D’altronde, fanno notare in parecchi, è davvero il caso che l’ennesima struttura della curia venga venduta perché si costruisca un altro albergo, come già successo per il Convento delle Mantellate di Sant’Elena o il vicino ex asilo delle suore Imeldine a San Canciano? E tutto ciò non va contro l’etica delle donazioni a scopo religioso? Chi ha lasciato questi beni alla Chiesa come donazione sicuramente sperava che non venissero ceduti al miglior offerente.

Categorie Articolo: riconversione

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